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ART-LITTERAM
Dove sta approdando la letteratura ora?      
Venerdì 19 Giugno 2009 21:03

 

Ci pregiamo pubblicare un articolo del Professor Alessandro Cesareo, Direttore della rivista di letteratura contemporanea Avanguardia, che ringraziamo sentitamente.

La Redazione di Art-litteram.

DOVE STA APPRODANDO LA LETTERATURA ORA?

Difficile dirlo, forse anche pensarlo, o almeno farlo in maniera accettabile e completa.  Parlare di letteratura e di arte può infatti equivalere, nella nostra, dilaniata epoca, ad aprire una riflessione difficilmente riconducibile a dei parametri oggettivi o a degli intenti interpretativi che risultino chiari. Più facile, semmai, tentare di individuare alcune linee generali e cercare di intravvedere, tramite un’analisi accurata delle stesse, le modalità attraverso le quali il narratore, o poeta che sia, imbocca una strada, presa la quale egli stesso non sa più dove si trova, né dove è diretto.

Lavorare ad un progetto denominato Avanguardia, ma, soprattutto, proporsi d’imprimere in qualche modo allo stesso una componente di tipo didattico, o comunque formativo, è un’operazione ancor più laboriosa, che non è facile definire in tempi brevi, anche perché trattasi, a tutti gli effetti, di un’impresa assai ardita.  La frantumazione dell’io, la cui riproduzione letteraria e la cui rappresentazione concettuale è stata magistralmente avviata dal genio di Pirandello, è infatti rimasta la componente più vistosa, oltre che più ingombrante, della cultura del ‘900, ma ad essa va debitamente aggiunta, nel sec. XXI, l’innegabile babele dei linguaggi e delle lingue che ne è derivata, senza poi tralasciare l’altro, rilevantissimo aspetto della sostanziale rottura del rapporto tra pubblico e privato e, quindi, tra artista e pubblico, alias poeta e committente, che ha contribuito a rendere viepiù complesso ed irriproducibile il contesto di riferimento. Straziati i generi letterari, rinnegati per sempre gli schemi espressivi, allontanati senza possibilità d’appello i contenuti che la tradizione letteraria aveva considerato come irrinunciabili, che cosa è rimasto a fare stentatamente le veci di un’idea letteraria? Qualcuno parla impropriamente di sistema letterario, strategia cui sembra far subito eco l’altra, ancor più ampia, accezione della produzione-fruizione del linguaggio letterario, ma in tutto questo caotico e ciclico rinnovarsi delle forme espressive che fine ha fatto (o che fine farà?) la dimensione creativa dell’artista, nonché la sua autorevolezza comunicativa? Difficile dire quello che potrà accadere, anche perché la dimensione intellettuale e culturale nella quale ci troviamo ad essere immersi si presenta come notevolmente fluttuante e, soprattutto, come incognita, per cui ben venga, sorta di sitz im leben, l’intuizione poetica di un giovane che, come Riccardo Maria Gradassi, concepisce, suggerisce e propone un nuovo metodo di approccio alla poesia ed alla lettura, che egli stesso pregevolmente definisce meditazionismo letterario e da cui riusciamo a trarre un disegno complessivamente coerente di indagine della realtà interiore e di scavo delle dimensione più nascosta del nostro credo letterario, per cui c’è ragione di credere che, imparando meglio a meditare in questo modo, l’uomo contemporaneo possa in un certo senso sentirsi meno solo e, soprattutto, inizi a sentirsi in grado di avviare una sfida dalla quale potrà non uscire subito sconfitto, soprattutto se avrà prima coerentemente e sapientemente  appreso l’uso delle armi necessarie a tale tipo di battaglia. Per questo, ma anche per altri motivi, è importante apprezzare e fare proprie le intuizioni artistiche che il meditazionismo di Riccardo Maria Gradassi contiene in nuce e che inizia ad esprimersi attraverso una nutrita serie di liriche, enucleate e presentate in raccolte diverse, la lettura delle quali si presenta come indubbia chiave di analisi e comprensione dell’attuale, controversa realtà. Intelligenti pauca!

Prof. ALESSANDRO CESAREO

Direttore della rivista di letteratura contemporanea Avanguardia.

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