Rassegna stampa
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"Pensiero di un malato di cuore" di Riccardo Maria Gradassi      
Lunedì 28 Marzo 2011 18:41


Nel Comune di Castel Ritaldi, presso la Biblioteca Comunale, in data 10 Marzo 2011 - grazie all'iniziativa del Consigliere Comunale Carla Erbaioli e con la presenza del Sindaco di Castel Ritaldi Andrea Reali - si è tenuto l'incontro/dibattito dal titolo "Il cuore e l'attività fisica" dedicato alle malattie del cuore ed alla loro prevenzione. Presenti Dottori e Primari di Cardiologia di vari Ospedali Umbri. Il Consigliere Comunale Carla Erbaioli mi ha chiesto di scrivere un "pensiero" fatto da un malato di cuore. Ho subito accettato anche se non è stato semplice scriverlo. Durante l'evento ho introdotto il pensiero unitamente ad un sottofondo musicale di un bravissimo e giovane violinista - Manuele Gallinella -. Ho ricevuto molte congratulazioni sia dalle Istituzioni Comunali, Primari, Dottori, Pubblico.
A tal proposito desidero "pubblicare" questo pensiero "nella rete" ringraziando Lucio Apulo Daunio per aver accettato di ospitarlo.

PENSIERO DI UN MALATO DI CUORE di Riccardo Maria Gradassi

"La luce del mondo brilla nei miei occhi con tutto il suo splendore. Sono ancora vivo ! Questo è per me l’evento più importante da raccontare.

E’ comunque difficile rallegrarsi quando un corpo assapora muto l’amaro attacco nel petto. Un corpo che cerca di vivere barcollando nella sua esistenza, portando avanti il peso di un cuore che soffre e fa soffrire il fisico, la mente, la volontà di andare avanti ed i familiari.

Sicuramente sarà stato il mio stile di vita, totalmente imperfetto, sarà stato il troppo lavoro, quante ne ho fatte ad oggi senza rilassarmi un momento !

Sarà stato l’esagerato assumere cibo senza adeguata attività fisica - inutile nasconderlo, mangiavo e correvo in automobile, non a piedi.
Sarà stato il bere troppo caffè ed il dormire troppo poco durante l’intensa giornata lavorativa – anche se poche erano anche le ore notturne di assopimento.

Saranno stati gli innumerevoli pensieri legati alla famiglia, ad i miei cari ed al lavoro!

Sarà stato il fumo … troppe ne ho fumate!

Sarà stato il mio tenore di vita, una vita troppo esagerata, troppo stressata, troppo inadeguata.

Il mio cuore ha sofferto a lungo ed il suo abbandono era dietro l’angolo.

Eppure eccomi qua, sono ancora vivo nel mondo, nonostante l’atroce attacco.

Se ancora respiro sulla Terra ringrazio innanzitutto il Padre nostro che vive non solo nell’Alto dei Cieli ma tra noi ed in noi cerca di non far governare continuamente quel dolore di cui il mondo continuamente soffre.

Ha illuminato il lavoro di tutti gli specialisti sanitari che mi hanno soccorso – Primari, Medici, Dottori o come li vogliamo intendere. Insomma la mia salvezza terrena.

Ha seguito l’impegno degli Infermieri, stupendi angeli che mi hanno assistito in ogni mia situazione più o meno difficoltosa , consigliato e psicologicamente aiutato a superare la sofferente degenza.

Grazie per la enorme pazienza nei miei confronti.

Non sempre i pazienti sono pazienti, anzi. E noi pazienti chiediamo troppo e quando non ci viene dato siamo sempre di pessimo umore. Il dolore del corpo ci fa perdere il senno. Ed è comprensibile anche il vostro problema più grande, quello di capire le condizioni di un malato di cuore e stabilire un adatto programma sanitario e di vita.

Perdonateci.

Siete voi la nostra speranza principale. Siamo noi a dover raccogliere e mettere in pratica i vostri consigli. Anche se spesso tentiamo di fare i ribelli, gli indisciplinati. Ribadisco: perdonateci.

Ma ricordate che ogni vostro aiuto, ogni vostro sorriso, ogni vostra visita sanitaria è per noi un momento di gioia e di maggiore speranza che la vita ci offre.

Grazie per quello che avete fatto e che continuerete a fare nella vostra straordinaria ed assai impegnativa missione."

RMG (Riccardo Maria Gradassi)

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